Vanno in pensione quattro storici pilastri della sanità teramana

Oggi è stato l’ultimo giorno di lavoro per i direttori Massimo Forlini (Medicina Penitenziaria), Silvio Santicchia (118), Paolo Calafiore (Allergologia) e Claudio Di Bartolomeo (Hospice)

TERAMO – Non è facile pensare che da lunedì non li incroceremo nei corridoi dei loro reparti, che per decenni hanno solcato, vivendo e immedesimandosi tra e nelle esigenze dei loro pazienti. Molti di loro lo hanno fatto nell’ansia di essere vicino a loro sull’orlo del precipizio, al limite della vita, e per questo sapendo di essere il loro ultimo baluardo di salvezza.

In tutte le occasioni hanno dedicato parte di loro stessi, con tutte le energie, a persone che avevano sì un nome e un cognome ma per loro avevano solo un cuore e un’anima da aiutare. In quattro, e sono quattro pezzi da 90, lasciano il servizio attivo perer godersi la meritata pensione dopo anni e anni vissuti sul ‘fronte’ della sanità: il radiologo Massimo Forlini (primo da sx nella foto), dal 2007 responsabile dei Medicina Penitenziaria, il pediatra Paolo Calafiore (secondo da sx), responsabile di Allergologia a Giulianova, l’anestesista-rianimatore Silvio Santicchia (primo da dx), direttore del 118, e dell’anestesista-rianimatore Claudio Di Bartolomeo (secondo da dx), direttore dell’Hospice e cure pallative del Mazzini.

Quattro storici medici, che hanno ‘costruito’ insieme l’eccellenza della Asl di Teramo, spendendo una vita tra le mura ospedaliere: la palma di più ‘anziano’ va a Calafiore, in forza alla sanità teramana dal 1981, che durante il Covid ha rivestito anche il ruolo di responsabile dell’hub vaccinale di Giulianova; ma anche Di Bartolomeo – conosciuto in città anche per il suo passato di amministratore, sia come consigliere regionale che comunale, vanta 37 anni di appartenenza all’azienda teramana (cominciò nel 1987), Forlini 34 (20 dei quali trascorsi al Mazzini) e Santicchia 33, avendo cominciato nell’anestesia del Mazzini nel 1991.

Oggi per loro è stato l’ultimo giorno di lavoro nei rispettivi ospedali e reparti. Sorrisi, abbracci, festeggiamenti e qualche lacrima di commozione, che valgono l’abbraccio e il ringraziamento della comunità teramana (e non solo) a questi quattro grandi professionisti.

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